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EMERGENZA CORONAVIRUS

Pubblicato in GU il decreto "Cura Italia"

18 Marzo 2020
Pubblicato in GU il decreto "Cura Italia"

Nella Gazzetta ufficiale del 17 marzo 2020, n. 70 è stato pubblicato il D.L. 17 marzo 2020, n. 18 , c.d. decreto "Cura Italia", recante misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Il provvedimento è entrato in vigore ieri.

Il D.L. n. 18/2020 - che segue il “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” siglato in data 14 marzo 2020, tra Governo e Cgil, Cisl e Uil e le altre associazioni datoriali - prevede:

  • misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale;
  • misure a sostegno del lavoro;
  • misure a sostegno della liquidità delle famiglie e delle imprese. 

Di seguito, illlustrate per categorie, le misure più rilevanti contenute nel D.L. n. 18/2020.

Risorse per lavoratori dipendenti: 5 miliardi

Cassa Integrazione ordinaria e FIS: su questi due capitoli, lo stanziamento complessivo è di circa 1,4 miliardi.

Per quanto concerne la Cassa ordinaria, sarà istituita una causale unica dedicata, Covid-19, attivabile con una procedura semplificata (informazione e consultazione anche in via telematica in massimo 3 giorni), non vi saranno limiti di accesso (anche chi è stato assunto da meno di 90 giorni potrà accedervi) e non sarà conteggiata ai fini del computo totale.

Per quanto riguarda il FIS, ferma restando la possibilità di ricorrere alla causale Covid-19, l'assegno ordinario spetterà anche alle piccole imprese oggi escluse (quelle comprese fra 5 e 15 dipendenti).

Cassa Integrazione Straordinaria e FIS di solidarietà: per chi è già beneficiario di tali strumenti di sostegno al reddito, si può sospenderne temporaneamente l'erogazione per accedere alla CIG ordinaria o all'assegno ordinario del FIS con causale Covid-19.

Cassa Integrazione in deroga: stanziati 3,3 miliardi per tutelare tutti i lavoratori, compresi agricoli, pesca e terzo settore, che non hanno accesso ad altri ammortizzatori sociali. La misura durerà 9 settimane.

Famiglie (congedi e voucher baby-sitter): 2 miliardi

Congedi parentali: vengono concessi 15 giorni di congedo parentale ai lavoratori del settore pubblico, ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno figli di età fino a 12 anni. Con il congedo, sarà riconosciuta un'indennità pari al 50% della retribuzione. Per i genitori di figli con disabilità grave non vale il limite d'età per utilizzare il congedo. Chi ha figli di età compresa fra 12 e 16 anni può usufruire di un congedo non retribuito. Può avere accesso al congedo parentale un nucleo all'interno del quale non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito.

Voucher baby-sitter: si tratta di una misura alternativa ai congedi parentali. Ne potranno usufruire sia i lavoratori dipendenti sia quelli autonomi e i professionisti. La misura prevede la corresponsione di un bonus per l'acquisto di servizi di baby sitting per un massimo di 600 euro.

Voucher baby-sitter speciali: previsti per forze di polizia, medici, infermieri e operatori socio-sanitari, in prima linea contro il Coronavirus. Per queste categorie di lavoratori, il voucher salirà a 1.000 euro.

Estensione del permesso della Legge 104: vengono aumentati gli attuali 3 giorni di permesso mensile retribuito previsto per l'assistenza dei familiari disabili gravi con ulteriori 12 giorni da usare nei mesi di marzo e aprile per:

  1. genitori di figli con disabilità grave;
  2. parenti e affini entro il 3° grado di persone con disabilità grave;
  3. lavoratori con disabilità grave.

In più, per i dipendenti pubblici e privati, ci sarà la possibilità di assentarsi dal lavoro fino al 30 aprile 2020 in caso di:

  1. disabili gravi;
  2. immunodepressi;
  3. lavoratori con patologie oncologiche o chi sta svolgendo terapie salvavita.

Per questi ultimi, l'assenza dal servizio sarà equiparata al ricovero ospedaliero.

Quarantena: sarà equiparata al ricovero ospedaliero anche nel settore privato, per quanto riguarda il trattamento economico, e non sarà computabile ai fini del periodo di comporto. Su questa misura, le risorse a disposizione ammontano a 130 milioni di euro.

Stop ai licenziamenti: sono sospese a decorrere dal 23 febbraio scorso per 60 giorni le procedure di licenziamento collettivo pendenti. Nel medesimo periodo non è possibile intimare nuovi licenziamenti collettivi né porre in essere licenziamenti per giustificato motivo oggettivo.

Risorse per autonomi, professionisti e collaboratori: 3 miliardi

Professionisti e autonomi iscritti alla gestione separata e co.co.co.; artigiani e commercianti (autonomi); lavoratori stagionali del turismo e del settore agricolo, lavoratori dello spettacolo: per il mese di marzo, sarà riconosciuta un'indennità pari a 600 euro. La platea complessiva è di oltre 4.854.000 lavoratori.

Altre misure: 300 milioni

Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi danneggiati dal Coronavirus: verrà istituito un Fondo da 300 milioni dedicato a tutti i lavoratori non coperti dalle precedenti misure, come ad esempio quelli iscritti alle Casse Professionali (avvocati, architetti, psicologi, ecc.), i lavoratori domestici e occasionali come i riders.

Misure per le imprese

Versamenti previdenziali e assistenziali: per le imprese che hanno un fatturato di meno di 2 milioni di euro, sono sospesi su tutto il territorio nazionale fino al 31 marzo. Per imprese come associazioni sportive, bar e similari, la sospensione durerà fino al 30 aprile.

Questo documento fa parte del FocusCORONAVIRUS