La direttiva Ue non obbliga all'adozione di un salario minimo legale, né pone un'alternativa tra salario minimo e contrattazione collettiva. La Commissione europea chiede che vengano riconosciuti «salari adeguati» rispetto al lavoro svolto, sta poi agli Stati membri adottare le misure che realizzino questo fine nell'applicare la direttiva. Al riguardo, ci sono Paesi che integrano la contrattazione collettiva ad un salario minimo legale, mentre altri, come Italia, Austria, Svezia e Danimarca, adottano la sola contrattazione collettiva.
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