Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 31 gennaio 2025, n. 583

di Benedetta Cargnel | 31 Gennaio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 31 gennaio 2025, n. 583

Il Fatto

Alcuni lavoratori del pubblico impiego adivano il Tribunale adducendo l’illegittimità dei contratti di lavoro somministrato.

La Corte d’Appello, accertata l’illegittimità dei contratti, ha escluso la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato nei confronti dell’amministrazione utilizzatrice ma ha riconosciuto il diritto ex art. 2126 c.c. all’intero trattamento economico spettante presso di essa, ivi compresa la progressione economica di cui i lavoratori non avevano beneficiato, detratte (beninteso) le somme corrisposte dal somministratore secondo il disposto dell’art. 27 comma 2 del D.Lgs. n. 276/2003.

Il datore di lavoro ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ricorda che nel lavoro pubblico, non operando la «conversione», resta fermo, tuttavia, a fronte dell’illegittimità della somministrazione, l'anteriore effetto di sostituzione soggettiva della Pubblica amministrazione‒utilizzatrice nel rapporto di lavoro a termine intercorrente tra Agenzia di somministrazione e lavoratore somministrato; tale effetto, invero, non trova ostacolo nella previsione dell'art. 36 D.Lgs. n. 165/2001, che impedisce la costituzione di rapporti di lavoro «a tempo indeterminato» con le Pubbliche amministrazioni; di talché la disciplina applicabile per effetto della sostituzione dell'utilizzatore‒Pubblica amministrazione alla agenzia di somministrazione è quella del contratto di lavoro subordinato a termine illegittimo, restando esclusa, invece, la conversione del rapporto a termine in rapporto a tempo indeterminato e, in assenza di essa, la applicazione dell'art. 32, comma 5, della Legge n. 183/2010.

La corte ribadisce poi che la negazione del diritto alla progressione economica in caso contratti, per giunta ripetutamente prorogati, di somministrazione nulli per mancanza dei requisiti della temporaneità ed eccezionalità dell’esigenza dell’utilizzatore, si pone in contrasto con il principio di non discriminazione, alla luce della disciplina contrattuale collettiva in materia.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Lavoratori del pubblico impiego chiedono trasformazione contratti a tempo indeterminato. Corte d’Appello esclude trasformazione ma riconosce diritto al trattamento economico spettante. La Cassazione rigetta il ricorso.