Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 24 gennaio 2025, n. 582

di Benedetta Cargnel | 24 Gennaio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 24 gennaio 2025, n. 582

Il Fatto

Un lavoratore impugnava il licenziamento  disciplinare intimato.

La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, e il datore di lavoro ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ricorda che la previa contestazione dell’addebito, necessaria in funzione dei licenziamenti qualificabili come disciplinari, ha lo scopo di consentire al lavoratore l’immediata difesa e deve conseguentemente rivestire il carattere della specificità, che è integrato quando sono fornite le indicazioni necessarie ed essenziali per individuare, nella sua materialità, il fatto o i fatti nei quali il datore di lavoro abbia ravvisato infrazioni disciplinari.

Poiché i giudici di merito si sono attenuti a tale principio, la corte rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un lavoratore impugna il licenziamento disciplinare. La Corte d’Appello conferma la sentenza di primo grado. Il datore di lavoro ricorre per cassazione, ma la corte rigetta il ricorso.