Nella fase emergenziale, il Legislatore ha eletto lo smart working quale strumento per contenere i contagi sul posto di lavoro senza pregiudicare completamente la produttività del sistema. Se fin dai primi D.P.C.M. erano state elaborate soluzioni per snellire l’iter burocratico e contrattuale descritto dalla legge n. 81/2017 , la successiva legislazione emergenziale ha financo individuato ipotesi in cui la possibilità di rendere la prestazione da remoto veniva a configurarsi come un vero e proprio diritto soggettivo del lavoratore. A distanza di quasi cinque mesi dall’avvio di questa diffusa rivoluzione del modo di lavorare e in attesa delle novità che porterà il prossimo «decreto lavoro», facciamo il punto sulle prime pronunce giurisprudenziali intervenute in applicazione della nuova normativa.
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