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EMERGENZA CORONAVIRUS

Smart working nell’emergenza: i primi chiarimenti giurisprudenziali

di Luca Daffra, Marco Marzano - Studio Ichino, Brugnatelli e Associati | 27 Agosto 2020
Smart working nell’emergenza: i primi chiarimenti giurisprudenziali

Nella fase emergenziale, il Legislatore ha eletto lo smart working quale strumento per contenere i contagi sul posto di lavoro senza pregiudicare completamente la produttività del sistema. Se fin dai primi D.P.C.M. erano state elaborate soluzioni per snellire l’iter burocratico e contrattuale descritto dalla legge n. 81/2017 , la successiva legislazione emergenziale ha financo individuato ipotesi in cui la possibilità di rendere la prestazione da remoto veniva a configurarsi come un vero e proprio diritto soggettivo del lavoratore. A distanza di quasi cinque mesi dall’avvio di questa diffusa rivoluzione del modo di lavorare e in attesa delle novità che porterà il prossimo «decreto lavoro», facciamo il punto sulle prime pronunce giurisprudenziali intervenute in applicazione della nuova normativa.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
L'emergenza epidemiologica ha portato a un'ampia sperimentazione del lavoro agile in Italia, con oltre mezzo milione di lavoratori coinvolti. La normativa e le prime pronunce giurisprudenziali sono state analizzate.