Circolare monografica
LAVORO SUBORDINATO

Patto di non concorrenza: attenzione ai limiti

Il punto sull’istituto, anche alla luce della più recente giurisprudenza

di Emanuele Maestri | 17 Novembre 2025
Patto di non concorrenza: attenzione ai limiti

La corretta gestione del patto di non concorrenza - la cui stipula, peraltro, non è affatto obbligatoria - postula la piena conoscenza delle condizioni previste dalla norma, pena la nullità della relativa clausola. Di seguito il punto sull’istituto, anche alla luce della più recente giurisprudenza (C. App. Roma 25 ottobre 2025 ). Ovviamente, limiteremo la nostra analisi al solo ambito del lavoro subordinato privato.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il patto di non concorrenza, previsto dall'articolo 2125 del Codice civile, limita l'attività del dipendente dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Deve essere scritto, specificare durata (max 5 anni per dirigenti, 3 per altri), oggetto e territorio limitati, e prevedere un corrispettivo adeguato. La Corte d'Appello di Roma ha dichiarato nullo un patto troppo ampio che inibiva totalmente la professionalità del lavoratore in Europa.