I rapporti di collaborazione sono disciplinati dall’articolo 409 del codice di procedura civile, nonché dal D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (c.d. “Codice dei contratti”), per effetto del quale, gli articoli da 61 a 69-bis del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276, concernenti le tipologie contrattuali a progetto e occasionali, ivi compreso il lavoro autonomo a partita IVA, sono stati abrogati, continuando tuttavia a operare con esclusivo riferimento ai contratti già in essere al 25 giugno 2015.
Il D.L. 3 settembre 2019, n. 101 (convertito dalla Legge 2 novembre 2019, n. 128), oltre ad aver ampliato le garanzie per gli iscritti alla gestione separata e ad aver previsto uno speciale regime di tutela del lavoro tramite piattaforme digitali (c.d. riders), ha comportato la modifica dell’art. 2, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2015, in materia di collaborazioni organizzate dal committente, con particolare riguardo alla disciplina della c.d. etero-organizzazione: in relazione a tale novità, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la circolare 30 ottobre 2020, n. 7, ha fornito le istruzioni per un corretto svolgimento dell’attività di vigilanza. Si propone il punto sulle regole vigenti in tema di collaborazioni coordinate e continuative.
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