Nel quadro della riforma del mercato del lavoro (nota come Jobs Act), il D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante la disciplina organica dei contratti di lavoro e la revisione della normativa in tema di mansioni, ha ridisegnato, con decorrenza dal 25 giugno 2015, anche le regole del contratto di lavoro intermittente (o a chiamata o job on call), prima contenuta nel D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276. Nell’attuale quadro di grande incertezza legato alla diffusione del virus Covid-19, tale tipologia contrattuale – noto anche come “lavoro a chiamata” rappresenta uno strumento assai flessibile per far fronte a esigenze organizzative e produttive di non lungo periodo.
Di seguito proponiamo – con un taglio estremamente operativo – una lista di domande, fornendo risposta ai dubbi più ricorrenti sull’argomento, anche alla luce dei chiarimenti amministrativi che sono stati forniti nel tempo e anche molto di recente dall’Inps, dal Ministero del Lavoro e soprattutto dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
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