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EMERGENZA CORONAVIRUS

Smart working: la disciplina post Covid-19

Il 31 luglio 2020 segna la fine della possibilità da parte dei datori di lavoro di poter ricorrere allo smart working anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti

di Daniele Bonaddio | 21 Luglio 2020
Smart working: la disciplina post Covid-19

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull'intero territorio nazionale, il D.P.C.M. 14 luglio 2020 ha prorogato – sino al 31 luglio 2020 – le misure di cui al D.P.C.M. 11 giugno 2020. Tra le misure straordinarie adottate nel corso degli ultimi mesi, restano confermate fino alla predetta data anche le modalità di “lavoro agile”, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza. Quindi, il 31 luglio 2020 segna in tal senso la fine della possibilità da parte dei datori di lavoro di poter ricorrere allo smart working anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti. A questo punto, pare opportuno effettuare un riepilogo della disciplina del lavoro agile “post Covid-19”, in quanto vengono ripristinate tutte le disposizioni normative previste all’art. 18 della Legge n. 81/2017.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il lavoro agile, regolato dall'art. 18 della Legge n. 81/2017, permette di conciliare vita e lavoro, senza vincoli di orario o luogo di lavoro, con strumenti tecnologici.