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FINE RAPPORTO

Il licenziamento ai tempi del Coronavirus: tutela del lavoratore e limiti applicativi

Il divieto temporale di procedere al licenziamento individuale o collettivo per giustificato motivo oggettivo: vera tutela o tutela ‘tampone’?

di Stefania Grazini | 13 Maggio 2020
Il licenziamento ai tempi del Coronavirus: tutela del lavoratore e limiti applicativi

L’art. 46 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020 (c.d. Cura Italia) convertito in legge n. 27/2020 prevede la preclusione per il datore di lavoro di avviare procedure di mobilità, licenziamenti individuali e collettivi stabilendo la sospensione per 60 giorni delle medesime procedure pendenti e avviate successivamente alla data del 23 febbraio  2020.  Inoltre, dispone il divieto di recedere dal contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo a prescindere dal numero dei dipendenti occupati nell’azienda.

Fino al 16 maggio, quindi, non potranno essere ‘tagliati’ posti di lavoro, ma limitatamente ai casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, con la conseguenza che molti  dipendenti rischiano comunque di perdere il proprio posto di lavoro con l’impossibilità di tutele immediate dovute anche alla sospensione delle procedure di impugnazione dei licenziamenti.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La nuova normativa impedisce nuovi licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e congela i procedimenti in corso, tutelando lavoratori ed imprese. La Cassa Integrazione interviene in soccorso dei datori di lavoro.