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INPS, CONTRIBUZIONE

Cassazione: la definizione delle liti non vale per l’INPS

Deve ritenersi valida la cartella emessa dall’INPS basata sull’accertamento al contribuente che ha già aderito alla definizione delle liti con l’Agenzia delle Entrate

di Federico Gavioli | 25 Settembre 2019
Cassazione: la definizione delle liti non vale per l’INPS

È valida la cartella Inps basata sull’accertamento fiscale dei maggiori redditi anche quando il contribuente ha già aderito alla definizione della lite con le Entrate secondo le disposizioni introdotte dal legislatore.

Con una pronuncia che merita particolare attenzione la Cassazione ha affermato che è da ritenersi valida la cartella emessa dall’istituto previdenziale basata sull’accertamento effettuato sui maggiori redditi accertati al contribuente che ha già aderito alla definizione delle liti con l’Agenzia delle Entrate; la Cassazione con la sentenza n. 23301 del 18 settembre 2019 ,  ha rigettato il ricorso di un contribuente nei confronti dell’INPS.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La sentenza riguarda la definizione delle liti tributarie e la sua valenza ai fini dei contributi previdenziali. La Cassazione ha confermato che l'accertamento fiscale può essere utilizzato dall'INPS per richiedere i contributi, nonostante la definizione della lite con l'Agenzia delle Entrate.