News
DECRETO "RILANCIO"

Gualtieri: “Via il saldo e acconto Irap di giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato”

12 Maggio 2020
Gualtieri: “Via il saldo e acconto Irap di giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato”

Ieri sera nel corso di un'intervista televisiva il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha affermato che nel decreto “Rilancio” sarà introdotta una misura finalizzata ad eliminare l’acconto e saldo di giugno dell’Irap anche per le imprese fino a 250 milioni di fatturato, con l’eccezione di banche e assicurazioni. Pertanto non ci saranno i vincoli previsti nelle ultime bozze in circolazione, che limitavano il “taglio” dell'Irap alle imprese tra 5 e 250 milioni che avessero subito un calo di fatturato di almeno un terzo a causa dell'emergenza Covid-19.

Tra le novità che dovrebbe contenere il decreto-legge – che sarà approvato nelle prossime ore dal Consiglio dei Ministri – vi è anche l'estensione dell’elenco dei soggetti cui si applica la sospensione dei termini di versamento di ritenute e contributi prevista dall’art. 61 del D.L. 18/2020, convertito con modifiche dalla legge n. 27/2020 .

Vi rientrano infatti anche:

  • istituti di bellezza;
  • saloni di barbiere e parrucchiere;
  • manicure e pedicure;
  • attività di tatuaggio e piercing;
  • lavanderie industriali, altre lavanderie e tintorie;
  • servizi di pompe funebri e attività connesse;
  • attività di sgombero di cantine, solai e garage;
  • agenzie matrimoniali e d’incontro;
  • servizi di cura degli animali da compagnia, esclusi i servizi veterinari;
  • altre attività di servizi per la persona n.c.a..

Dovrebbe inoltre essere riconosciuta per il mese di maggio 2020 una indennità di 1.000 euro a favore dei liberi professionisti:

  1. titolari di partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del provvedimento;
  2. iscritti alla gestione separata di cui all'art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335;
  3. non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  4. che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019.

A tal fine rileva, secondo il principio di cassa, la differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, comprese le eventuali quote di ammortamento.

Questa la procedura:

  1. il professionista presenta all’Inps la domanda, nella quale autocertifica il possesso dei requisiti richiesti;
  2. l'Inps comunica all'Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione;
  3. l'Agenzia delle Entrate comunica all’Inps l'esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti sul reddito.

Questo documento fa parte del FocusCoronavirus