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Presentata dal Garante privacy la Relazione annuale. Nessuna sospensione delle sanzioni per le violazioni al Gdpr

12 Luglio 2018
Presentata dal Garante privacy la Relazione annuale. Nessuna sospensione delle sanzioni per le violazioni al Gdpr

Martedì 10 luglio il presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha presentato alla Camera la Relazione annuale sull'attività svolta nel 2017, che illustrata i diversi ambiti nei quali è stata impegnata l'Autorità, fa il punto sullo stato di attuazione della legislazione in materia di protezione dei dati, in particolare alla luce del nuovo Regolamento Ue n. 2016/679 operativo dal 25 maggio scorso, e indica le prospettive di azione futura.

Nel solo mese di maggio, in Italia, gli attacchi informatici “hanno toccato la soglia di 140 al giorno. Dal 25 maggio sono aumentate di oltre il 500% le comunicazioni di data breach al Garante, che hanno interessato, assieme a quelli notificati a partire da marzo, oltre 330.000 persone”, ha rilevato Soro nel suo discorso di presentazione. Per questa ragione “è indispensabile fare della protezione dei dati una priorità delle politiche pubbliche”.

In questo senso il Garante ha tra l’altro sottolineato di aver "sollecitato una forte iniziativa, da parte delle diverse istituzioni coinvolte nei processi decisionali relativi all'innovazione tecnologica del Paese, per una verifica puntuale dello stato di sicurezza delle banche dati pubbliche e dei processi in corso di attuazione dell'Agenda digitale".

Quanto alla richiesta avanzata da più parti di un periodo di astensione dall’esercizio della potestà sanzionatoria, Soro ha dichiarato che si tratta di “una prospettiva non compatibile con il Regolamento, oltre che tale da privare la collettività dell’efficacia deterrente, propria di tali sanzioni, rispetto a violazioni anche gravi dei diritti delle persone. Tuttavia - ha proseguito - come già affermato anche in sede di audizione parlamentare sullo schema di decreto legislativo di adeguamento al Gdpr, orienteremo, secondo criteri di gradualità, l’attività ispettiva e sanzionatoria sui trattamenti maggiormente rilevanti per dimensioni e concentrazione di dati, nonché per la loro rischiosità”.