Si ritiene che il professionista non abbia dato prova specifica dei singoli versamenti bancari, richiesta in caso di accertamenti bancari. La questione è riferita alla scelta del c/c e alla mancata redistribuzione delle somme.
Nell’accertamento, con riferimento ai versamenti effettuati su c/c dal professionista o lavoratore autonomo, la presunzione legale ex art. 32 del D.P.R. n. 600/1973 resta invariata, sicché questi è onerato di provare in modo analitico l’estraneità di tali movimenti ai fatti imponibili, essendo venuta meno, dopo Corte cost. sent. 6 ottobre 2014, n. 228, l’equiparazione logica tra attività imprenditoriale e professionale limitatamente ai prelevamenti sui c/c (Sez. 5, sent. 9 agosto 2016, n. 16697; Sez. 6-5, ord. 10 febbraio 2017, n. 3628).
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