Il progressivo aumento del tasso di interesse di riferimento (TUR) da parte della Banca Centrale Europea espone al rischio di “sforamento” della soglia di non imponibilità per i lavoratori che hanno come benefit l’accesso a mutui o prestiti a tassi agevolati, in particolare a tasso fisso. Tale soglia, lo ricordiamo, è stata portata da 258,23 a 3.000 euro per il solo 2023, nel caso di lavoratori dipendenti con figli a carico ma, se superata, comporta la tassazione integrale di quanto erogato nel periodo d’imposta.
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