La Legge di Bilancio 2020 ha riaperto ancora una volta i termini per fruire della rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni. In questo caso la misura è più conveniente essendo diminuite le aliquote applicabili per il computo dell’imposta sostitutiva dovuta. La procedura è ben conosciuta e richiede la rivalutazione di tutti i beni appartenenti alla medesima categoria omogena. Tuttavia, sussistono ancora criticità che rendono necessari alcuni chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Dovrà essere chiarito se possono avvalersi della riapertura dei termini i contribuenti che già espongono nell’attivo dello stato patrimoniale valori rivalutati ai soli fini civilistici ai sensi del D.L. n. 185/2008. In questo caso, ove la soluzione fosse affermativa, il contribuente potrebbe ottenere l’allineamento dei valori con il riconoscimento fiscale della rivalutazione effettuata in precedenza al solo fine di ottenere il miglioramento del rating bancario. La rivalutazione può poi essere utile anche al fine di ottenere la diminuzione del “peso” dei debiti rispetto alla consistenza dell’attivo e quindi ottenere più agevolmente la concessione di una linea di credito.
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