La Cassazione – con ordinanza del 14 luglio 2025, n. 19408 – ha affrontato il caso di una lavoratrice che era stata assunta come assistente domiciliare-badante convivente per l'assistenza diurna, che rivendicava il riconoscimento del lavoro notturno ai sensi dell'art. 12 CCNL lavoro domestico.
Al riguardo, la Suprema Corte ha affermato che il contenuto del richiamato articolo è palesemente inapplicabile al caso di specie, poiché riservata al personale assunto esclusivamente per garantire presenza notturna.
Pertanto, laddove provato, il lavoro notturno potrà essere retribuito solo attraverso altra voce contrattuale, in quanto la retribuzione per il lavoro notturno del lavoratore domestico deve essere esplicitamente contemplata nel contratto.
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