Lavoratore licenziato per il superamento del periodo di comporto anche se sottoposto a dialisi. In base al contratto collettivo nazionale, soltanto le malattie particolarmente gravi non si conteggiano nel tempo massimo di conservazione del posto, mentre sui certificati medici inviati in azienda non risulta barrata la casella «terapia salvavita». Né conta che l'azienda conosca comunque la patologia per cui è ricoverato il dipendente grazie ai messaggi WhatsApp scambiati con il responsabile di filiale: la chat non ha alcun valore medico-legale. Così la Corte di cassazione civile, sez. lavoro, nella sentenza n. 26956 del 07/10/2025.
Errore di accesso al sistema, riprova tra qualche minuto
Prova nuovamente ad eseguire l'accessoATTENZIONE: 10 tentativi rimasti prima di bloccare l'account.
Se non ricordi la password clicca qui
Operazione riuscita correttamente
Si è verificato un errore, riprova più tardi
Funzionalità non abilitata per utenti Demo
La funzione di ricerca è disponibile solo per gli utenti abbonati