La solidarietà entra negli studi professionali. Commercialisti, medici, avvocati, notai, centri e laboratori, etc., infatti, possono stipulare un “contratto di solidarietà” che fissi una riduzione di orario di lavoro finalizzata a evitare, in tutto o solo in parte, i licenziamenti del personale dello studio. Per la riduzione dell'orario di lavoro, lo studio può chiedere l'intervento dell'Ais, assegno d'integrazione salariale, pari all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore non lavorate per massimo 1.404,03 euro mensili. Lo precisa l'Inps nella circolare n. 99/2025 .
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