Guida
CONTRATTI ATIPICI

Decreto Dignità: le novità sul lavoro - 2. Contratto a termine: disciplina generale

di Emanuele Maestri | 3 Settembre 2018
Decreto Dignità: le novità sul lavoro - 2. Contratto a termine: disciplina generale

Le disposizioni che sono state introdotte con il decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 (cd. Codice dei contratti), con decorrenza dal 25 giugno 2015, hanno modificato anche la disciplina del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, prima contenuta nel decreto legislativo n. 368/2001, che pure aveva subito numerose modifiche nel corso degli ultimi anni.  La normativa in materia di contratto a termine è stata oggetto di un sostanziale intervento di riforma ad opera del D.L. 12 luglio 2018, n. 87 (cd. “decreto dignità”), entrato in vigore il 14 luglio 2018. Ulteriori novità sono state poi introdotte dalla legge di conversione del citato D.L. n. 87/2018 (legge 9 agosto 2018, n. 96 ), le cui disposizioni sono divenute definitive a partire dal 12 agosto 2018. Analizziamo quindi la disciplina vigente per quanto concerne il contratto a termine nei suoi aspetti generali.

Contenuto riservato agli
Abbonati MySolution

Sei già Abbonato?

Esegui qui l'accesso

Non sei ancora Abbonato?

Richiedi info
Promo 15 giorni
Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il contratto a tempo determinato è regolato dagli articoli 19-29 del D.Lgs. 81/2015, con deroghe possibili dalla contrattazione collettiva. Deve essere scritto, indicando scadenza e causali per rinnovi/proroghe oltre i 12 mesi. Durata massima: 12 mesi (acausale) o 24 (causale), con trasformazione in indeterminato oltre i limiti. Divieti includono sostituzione di scioperanti e assunzioni durante licenziamenti collettivi o cassa integrazione. Proroghe e rinnovi sono limitati, con sanzioni per violazioni dei limiti numerici. Il trattamento deve essere non discriminatorio rispetto ai lavoratori stabili.