Il Fatto
Un lavoratore adiva il Tribunale per far accertare il corretto inquadramento.
La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, rigettava la domanda e il lavoratore ricorreva per cassazione.
Il Diritto
La corte ricorda che il procedimento logico-giuridico che determina il corretto inquadramento di un lavoratore subordinato si compone di tre fasi, consistenti nell'accertamento in fatto delle attività lavorative concretamente svolte, nell'individuazione delle qualifiche e gradi previsti dal contratto collettivo di categoria e nel raffronto tra i risultati di tali due indagini.
Poiché i giudici si sono attenuti a tale principio, la corte rigetta il ricorso.
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