Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 9 maggio 2025, n. 597

di Benedetta Cargnel | 9 Maggio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 9 maggio 2025, n. 597

Il Fatto

Un datore di lavoro si opponeva avverso l’ordinanza ingiunzione del verbale ispettivo redatto per violazione dell’art. 7 del D.Lgs. n. 66 del 2003 per il mancato rispetto del limite minimo di ore di riposo consecutivo.

Il datore di lavoro ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ricorda che in tema di sanzioni amministrative disciplinate dalla Legge n. 689 del 1981, l'annullamento dell'ordinanza - ingiunzione può essere pronunciata per violazione di legge anche nel caso in cui si accerti la sussistenza di vizi formali, e cioè derivanti da inosservanza delle regole del procedimento, non potendo però ricomprendersi tra queste quelle stabilite dalla Legge n. 241 del 1990 in materia di diritto di accesso ai documenti amministrativi e di disciplina del procedimento amministrativo, le quali non sono applicabili alle fattispecie disciplinate dalla Legge n. 689 del 1981, che costituisce legge speciale e, quindi, prevale sulla legge generale in materia di procedimento amministrativo, risultando peraltro previste garanzie di livello non inferiore a quelle stabilite da quest'ultima legge.

Poiché i giudici di merito si sono attenuti a tale principio, la corte rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un datore di lavoro si oppone all'ordinanza ingiunzione per violazione del limite minimo di ore di riposo. La corte rigetta il ricorso.