Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 9 maggio 2025, n. 597

di Benedetta Cargnel | 9 Maggio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 9 maggio 2025, n. 597

Il Fatto

Un lavoratore impugnava il licenziamento intimato per giusta causa a seguito dell’applicazione della misura cautelare a seguito di un’indagine per spaccio di droga.

La Corte d’Appello, in sede di rinvio, rigettava la domanda e il lavoratore ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte osserva che in presenza di comportamenti del lavoratore che possano integrare gli estremi del reato, qualora i fatti commessi siano di tale gravità da determinare una situazione di improseguibilità, anche provvisoria, del rapporto, il datore di lavoro può esercitare la facoltà di recesso senza che sia necessario attendere la sentenza definitiva di condanna.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un lavoratore impugna il licenziamento per giusta causa a seguito di un'indagine per spaccio di droga. La Corte d'Appello rigetta la domanda, sostenendo che il datore di lavoro può esercitare la facoltà di recesso in presenza di comportamenti gravi.