Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 30 maggio 2025, n. 600

di Benedetta Cargnel | 30 Maggio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 30 maggio 2025, n. 600

Il Fatto

Una società dopo aver licenziato i lavoratori per cessazione dell’appalto cui erano applicati, aveva revocato i licenziamenti e i lavoratori adivano il Tribunale ritenendo che il datore fosse decaduto dalla possibilità di revocare i licenziamenti, essendo trascorso il termine quindicinale di cui all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.

Il Tribunale e la Corte d’Appello rigettavano la domanda e i lavoratori ricorrevano per cassazione.

Il Diritto

Nel caso di specie, la corte osserva che i licenziamenti adottati fossero sì stati revocati (a differenza di quanto aveva ritenuto la società) oltre i termini di legge, ma che i lavoratori avevano aderito a tale revoca proseguendo nella attività lavorativa, dopo la scadenza di operatività del recesso e non avevano patito alcun pregiudizio: il tutto in un contesto in cui alcun addebito, sotto il profilo della correttezza e buona fede, poteva essere imputato alla datrice di lavoro.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

 

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
I lavoratori licenziati hanno ricorso al Tribunale dopo che la società ha revocato i licenziamenti. La Corte ha rigettato il ricorso, poiché i lavoratori non hanno subito pregiudizi.