Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 23 maggio 2025, n. 599

di Benedetta Cargnel | 23 Maggio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 23 maggio 2025, n. 599

Il Fatto

Un lavoratore adiva il Tribunale per far accertare la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato e impugnava il licenziamento intimato.

La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, accoglieva la domanda e il lavoratore ricorreva per cassazione.

Il Diritto

In merito alle domande avanzate dal lavoratore, la corte rileva che le tutele di cui all’art. 18, comma 1 e 2, Legge n. 300/1970 sono identiche a quelle previste dall’art. 2 D.Lgs. n. 23/2015, sicché l’errata invocazione della fonte normativa di riferimento non è in grado di incidere in senso conformativo ed invalidante sul petitum, ossia sull’identificazione del provvedimento giurisdizionale domandato a tutela della situazione giuridica soggettiva fatta valere in giudizio.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un lavoratore impugna licenziamento, Corte d'Appello accoglie domanda, ma Corte di Cassazione rigetta ricorso per errata invocazione della fonte normativa.