Il Fatto
Un lavoratore impugnava il licenziamento disciplinare intimato.
Il Tribunale e la Corte d’Appello rigettavano la domanda e il lavoratore ricorreva per cassazione.
Il Diritto
La corte ritiene corretta la valutazione sulla tempestività della irrogazione del provvedimento disciplinare tenuto conto della gravità dei fatti contestati, unitamente alla acquisizione della conoscenza del coinvolgimento del lavoratore nel procedimento penale, che imponevano una valutazione della tempestività in relazione alla peculiare natura dell’addebito e dei tempi tecnici connessi al coordinamento delle attività ispettive: il tutto in ossequio alla norma contrattuale collettiva che prevede che il procedimento disciplinare debba concludersi entro trenta giorni dal ricevimento della contestazione, salvo “casi particolari”.
La corte pertanto rigetta il ricorso.
Errore di accesso al sistema, riprova tra qualche minuto
Prova nuovamente ad eseguire l'accessoATTENZIONE: 10 tentativi rimasti prima di bloccare l'account.
Se non ricordi la password clicca qui
Operazione riuscita correttamente
Si è verificato un errore, riprova più tardi
Funzionalità non abilitata per utenti Demo
La funzione di ricerca è disponibile solo per gli utenti abbonati