Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 16 maggio 2025, n. 598

di Benedetta Cargnel | 16 Maggio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 16 maggio 2025, n. 598

Il Fatto

Un lavoratore impugnava il licenziamento disciplinare intimato.

Il Tribunale e la Corte d’Appello rigettavano la domanda e il lavoratore ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ritiene corretta la valutazione sulla tempestività della irrogazione del provvedimento disciplinare tenuto conto della gravità dei fatti contestati, unitamente alla acquisizione della conoscenza del coinvolgimento del lavoratore nel procedimento penale, che imponevano una valutazione della tempestività in relazione alla peculiare natura dell’addebito e dei tempi tecnici connessi al coordinamento delle attività ispettive: il tutto in ossequio alla norma contrattuale collettiva che prevede che il procedimento disciplinare debba concludersi entro trenta giorni dal ricevimento della contestazione, salvo “casi particolari”.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un lavoratore impugna il licenziamento disciplinare, ma la Corte rigetta la domanda. La valutazione sulla tempestività del provvedimento è considerata corretta.