Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 16 maggio 2025, n. 598

di Benedetta Cargnel | 16 Maggio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 16 maggio 2025, n. 598

Il Fatto

Un lavoratore impugnava il licenziamento disciplinare intimato.

Il Tribunale e la Corte d’Appello rigettavano il ricorso, ritendo fondato l’addebito disciplinare e il lavoratore ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ribadisce che in tema di licenziamento per giusta causa, la tipizzazione contenuta nella contrattazione collettiva non è vincolante, rientrando il giudizio di gravità e proporzionalità della condotta nell'attività sussuntiva e valutativa del giudice, avuto riguardo agli elementi concreti, di natura oggettiva e soggettiva, della fattispecie; la scala valoriale formulata dalle parti sociali deve costituire uno dei parametri cui occorre fare riferimento per riempire di contenuto la clausola generale dell'art. 2119 c.c.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il lavoratore impugna il licenziamento disciplinare, ma la Corte d'Appello lo rigetta, confermando la validità dell'addebito. La corte ribadisce che la contrattazione collettiva non vincola il giudice in caso di licenziamento per giusta causa.