Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 22 novembre 2024, n. 573

di Benedetta Cargnel | 22 Novembre 2024
Rassegna di Giurisprudenza 22 novembre 2024, n. 573

Il Fatto

Un libero professionista si opponeva l’avviso di addebito di INPS per il pagamento di contributi dovuti alla gestione separata.

La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, rigettava la domanda, ritenendo la richiesta di INPS non prescritta.

Il professionista ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ricorda che la prescrizione dei contributi dovuti alla Gestione separata decorre dal momento in cui scadono i termini per il pagamento dei predetti contributi e non dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi ad opera del titolare della posizione assicurativa. L'obbligazione contributiva, difatti, sorge da un preciso fatto costitutivo, che è la produzione di un certo reddito da parte del soggetto obbligato, mentre la dichiarazione che costui è tenuto a presentare ai fini fiscali è mera dichiarazione di scienza e non è presupposto del credito contributivo, così come non lo è rispetto all'obbligazione tributaria.

Poiché i giudici di merito non si sono attenuti a tale principio, la corte accoglie il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un libero professionista contesta l'avviso di addebito INPS per contributi, la Corte d'Appello rigetta la richiesta ma la Cassazione accoglie il ricorso in base alla prescrizione dei contributi.