Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 15 novembre 2024, n. 572

di Benedetta Cargnel | 15 Novembre 2024
Rassegna di Giurisprudenza 15 novembre 2024, n. 572

Il Fatto

Un lavoratore adiva in giudizio INPS per ottenere il riconoscimento del diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione all'amianto.

Il Tribunale e la Corte d’Appello rigettavano la domanda, ritenendo prescritto il diritto.

Il lavoratore ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte rileva  che accanto al diritto alla rivalutazione contributiva vi è quello diverso -sia pure collegato al primo all’esatto trattamento pensionistico. Alla diversità dei diritti corrisponde una diversità dei regimi prescrizionali: il diritto alla rivalutazione contributiva di cui all'art. 13, comma 8, della legge n. 257 del 1992 è soggetto alla prescrizione decennale, con decorrenza dal momento in cui l'interessato ha avuto conoscenza o poteva avere conoscenza del fatto di essere stato esposto oltre soglia ad amianto, durante le proprie lavorazioni. Il diritto a pensione  è, invece, imprescrittibile, mentre sono prescrittibili i singoli ratei: la prescrizione è quinquennale, a decorrere dalla legge n. 111 del 2011, art. 38 e  si computa dalla maturazione del singolo rateo.

Poiché i giudici di merito non si sono ottenuti a tale principio, la corte accoglie il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il lavoratore ricorre in cassazione contro INPS per il riconoscimento del diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione all'amianto, ottenendo ragione.