
Non è necessaria una condotta qualificabile come mobbing a causa della mancanza di un intento persecutorio unificante i singoli comportamenti lesivi, perché può comunque aversi una violazione della tutela delle condizioni di lavoro se il datore consente, anche colposamente, il mantenersi di un ambiente stressante per il dipendente, così la Corte di Cassazione con l’Ordinanza n. 31367/2025 .

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