
Con la Direttiva Insolvency il legislatore unionale, recepita anche da quello italiano, ha imposto che la disciplina dell’insolvenza tenga in considerazione anche la complessa posizione in cui si trovano i lavoratori dell’impresa in crisi; nelle procedure conservative, infatti, essa pare acquisire qualche spazio maggiore, divenendo elemento funzionale alla stessa preservazione della continuità dell’impresa, seppur sempre in via secondaria e sottoposta rispetto alla tutela del credito. In particolare dove è prevista una forma di continuità aziendale, il diritto del lavoratore al mantenimento del posto di lavoro acquisisce maggiore rilevanza, assumendo valenza non solo patrimoniale, ma anche di natura costituzionale e sociale.

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