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Segreto professionale e controlli fiscali: la Cassazione ridefinisce i limiti operativi della GdF

di Matteo Rizzardi | 15 Luglio 2025
Segreto professionale e controlli fiscali: la Cassazione ridefinisce i limiti operativi della GdF

Questo episodio approfondisce una recente e cruciale ordinanza della Corte di Cassazione (n. 16795/2025 , pubblicata il 23 giugno), che ridefinisce le modalità operative della Guardia di Finanza in presenza dell'opposizione del segreto professionale da parte di un professionista. Partendo da un caso specifico, che ha visto coinvolto un avvocato e il rinvenimento di un "block notes" contenente dati sensibili, analizziamo il principio fondamentale stabilito dalla Cassazione: se un professionista eccepisce il segreto professionale, l'esame dei documenti da parte della Guardia di Finanza è possibile solo previa autorizzazione "ad hoc" dell'Autorità giudiziaria. Viene sottolineato come tale autorizzazione, prevista dall'articolo 52 del D.P.R. n. 633/1972, debba essere rilasciata successivamente all'opposizione del segreto e con specifico riferimento ai documenti interessati. La pronuncia richiama l'importanza della "valutazione comparativa delle contrapposte ragioni”, evidenziando come l'autorizzazione preventiva non sia sufficiente. La puntata illustra le implicazioni di questa decisione, che ha portato all'annullamento della sentenza della Commissione Tributaria Regionale e al rinvio della causa per un nuovo esame conforme ai principi espressi dalla Suprema Corte, rafforzando la tutela del segreto professionale nel contesto dei controlli fiscali.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La Corte di Cassazione ridefinisce le modalità operative della Guardia di Finanza in presenza dell'opposizione del segreto professionale da parte di un professionista, rafforzando la tutela del segreto professionale nei controlli fiscali.