Professionisti e professione

L’IA non firma: la responsabilità resta umana

di Gianluca Giromini | 22 Ottobre 2025
L’IA non firma: la responsabilità resta umana

Ogni epoca ha avuto la sua rivoluzione. La nostra non è fatta di carbone o di vapore, né di cavi di rame e modem ma di algoritmi e linguaggio naturale. L’intelligenza artificiale è entrata nelle nostre scrivanie in punta di piedi, prima come curiosità, poi come alleato e oggi come presenza quotidiana. Ed anche, forse, più o meno volontariamente: i nostri software, i motori di ricerca ed anche le banche dati l’hanno integrata. Chi elabora una busta paga, scrive un parere, o redige un contratto, sa bene che ormai una parte del lavoro può essere affidata ad un assistente virtuale. Ma la differenza, quella che la circolare del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro del 6 ottobre 2025 ha voluto ribadire, non sta nella quantità di dati processati, bensì nella qualità del giudizio umano.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La legge 132/2025 stabilisce che l'IA deve essere uno strumento subordinato al professionista, che ne mantiene la responsabilità. L'uso dell'IA deve essere trasparente e rispettare privacy e deontologia, ma il giudizio finale resta umano.