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Verso la Legge di Bilancio

Manovra 2026: le prime anticipazioni

9 Ottobre 2025
Manovra 2026: le prime anticipazioni

Il Governo ha trovato un delicato equilibrio sulla Manovra 2026: apertura selettiva su tasse e agevolazioni, senza intaccare la sostenibilità dei conti pubblici. La maggioranza, riunita nel vertice a Palazzo Chigi, ha definito le principali misure fiscali e previdenziali, con un compromesso che accontenta gli alleati ma mantiene ferme le linee di rigore di bilancio indicate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Rottamazione più lunga ma selettiva - La nuova rottamazione delle cartelle tanto attesa sta per trovare forma. Il piano prevede un’estensione dei pagamenti fino a nove anni, cioè 108 rate mensili, ma con criteri stringenti per evitare una nuova sanatoria “di massa”. L’obiettivo è limitare la misura ai contribuenti “meritevoli”, escludendo i debitori cronici o meno in difficoltà.

L’intervento, secondo Giorgetti, non potrà essere "una rottamazione infinita e per tutti". In numeri, questo significa che non tutte le cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023 rientreranno nel perimetro dell’agevolazione. Inoltre, per evitare mini-rate eccessivamente lunghe, verrà fissata una soglia minima: ad esempio, debiti da 1.000 euro con rate minime da 50 euro si chiuderebbero in 20 mesi.

La novità punta a conciliare la necessità di dare respiro ai contribuenti con la salvaguardia degli incassi futuri, considerato che il 93% dei ruoli in essere riguarda somme inferiori a 5.000 euro.

Bonus casa, proroga solo per alcuni - Nel pacchetto della Manovra trova posto anche la proroga del bonus ristrutturazioni al 50%, che tuttavia sarà selettiva. Non si tratterà di una proroga generalizzata, ma calibrata su interventi specifici o su determinate categorie di contribuenti, per contenere l’impatto di bilancio.

Il Governo intende così differenziare gli incentivi tra chi ristruttura la prima casa con criteri di efficienza e chi invece punta solo al beneficio fiscale, in linea con la nuova impostazione europea del principio DNSH (“do no significant harm”) sulle agevolazioni ambientali ed edilizie.

Taglio Irpef e incentivi alle imprese - Sul fronte delle imposte personali, arriverà la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%. La platea rimane quella attuale, poiché l’estensione fino a 60.000 euro di reddito, è stata giudicata troppo onerosa: avrebbe comportato circa 2 miliardi di spesa aggiuntiva oltre ai 2,7-2,8 miliardi già previsti. Il vantaggio medio stimato per i contribuenti rientranti nella soglia sarà di circa 440 euro l’anno.

Per le imprese, si prepara un nuovo schema di incentivi agli investimenti produttivi, distinto dai precedenti piani Industria 4.0, non più compatibili con le deroghe UE sugli aiuti di Stato. Torna anche l’idea di rendere strutturale l’Ires premiale, già sperimentata nel 2024, come strumento di sostegno alla crescita e alla produttività.

Previdenza e lavoro: freno graduale all’aumento dei requisiti - Il Governo sta valutando di attenuare l’incremento automatico dei requisiti pensionistici legati alla speranza di vita. Il meccanismo, in origine previsto per il 2027, sarà “ammorbidito” dividendo l’aumento in due fasi: un mese nel 2027 e un altro nel 2028. La misura non sarà universale, ma mirata ai lavoratori usuranti e precoci, "più meritevoli di tutela", come ha dichiarato Giorgetti. Parallelamente, si discute la possibile detassazione degli straordinari: aliquota piatta al 10% entro un tetto di 4.000 euro annui, insieme a un alleggerimento della fiscalità su produttività e contrattazione decentrata.

Misure per la famiglia e l’abitazione - Nella parte sociale della Manovra rientrano interventi destinati a famiglie e giovani. Tra questi:

  • reintroduzione dell’imposta di registro fissa per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36;
  • rifinanziamento del fondo di garanzia sui mutui;
  • conferma del congedo parentale facoltativo all’80% dello stipendio per tre mesi dopo quello obbligatorio;
  • allo studio anche un contributo alla previdenza complementare per i nuovi nati, ispirato al modello sperimentale della Provincia di Trento.

Il costo complessivo di queste misure familiari dovrebbe oscillare tra 500 milioni e 1 miliardo di euro.

Questo documento fa parte del FocusBonus ediliziManovra 2026