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La comunicazione all’ENEA tardiva pregiudica il diritto alla detrazione

3 Giugno 2024
La comunicazione all’ENEA tardiva pregiudica il diritto alla detrazione

Ennesimo cambio di rotta della Cassazione in tema di ecobonus e mancata comunicazione all’ENEA. Con l’ordinanza n. 15178 del 30 maggio 2024, infatti, la Suprema corte ha ritenuto che l’omessa trasmissione della comunicazione da inviare all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori comporti la decadenza della detrazione IRPEF/IRES per gli interventi di riqualificazione energetica di cui agli artt. 1, commi 344-347 , della Legge n. 296/2006 e 14 del D.L. n. 63/2013 (c.d. ecobonus).

Solo due mesi fa, la Corte aveva spostato il diverso orientamento “pro contribuente”, affermando esattamente il contrario. La sentenza n. 7657 del 21 marzo 2024  precisava che l’omessa trasmissione della comunicazione all’ENEA non determina la decadenza dal diritto di beneficiare della detrazione per interventi di riqualificazione energetica.

Con la più recente ordinanza, si torna invece all’orientamento precedente, già affermato con l’ordinanza n. 34151 del 21 novembre 2022 , secondo cui l’omessa comunicazione preventiva all’ENEA costituisce una causa ostativa alla concessione delle agevolazioni relative agli interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti, senza possibilità di una diversa interpretazione delle disposizioni in materia. Le norme che prevedono agevolazioni fiscali, infatti, sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate oltre i loro confini perché, altrimenti, sarebbero illegittimamente derogati i principi di certezza giuridica e di capacità contributiva.

I giudici della Suprema Corte tornano quindi a conformarsi alla tesi che attribuisce valenza decadenziale all’omessa presentazione della comunicazione all’ENEA e hanno chiarito che tale effetto di perdita dell’agevolazione fiscale è diretta conseguenza della lettera della norma.

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