Con comunicato stampa dell'11 ottobre 2023 , l'Agenzia delle Entrate è tornata sulla questione del confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi, oggetto delle lettere compliance redatte e trasmesse dal Fisco secondo le regole contenute nel recente provvedimento direttoriale n. 352652 del 3 ottobre 2023.
"Da alcune segnalazioni giunte da contribuenti e intermediari è emerso che degli operatori finanziari, obbligati per legge alla trasmissione dei dati relativi ai pagamenti elettronici (Pos), hanno commesso degli errori sulle informazioni inviate. L’Agenzia delle Entrate è venuta a conoscenza di questa circostanza - non riferibile al proprio operato e, trattandosi di informazioni trasmesse in forma giornaliera e aggregata, non rilevabile neppure dalle attività di verifica della qualità delle banche dati - solo dopo l’invio delle lettere di compliance relative al confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi".
Nel corso della giornata dell'11 ottobre, sia il CNDCEC, sia l'ANC avevano dichiarato di aver ricevuto dai propri iscritti numerose segnalazioni relative alla ricezione di lettere di compliance e altri tipi di comunicazione contenenti errori, in quanto i dati delle transazioni elettroniche risultavano, in alcuni casi, duplicati.
Anche la stampa specializzata, nell’articolo pubblicato su ItaliaOggi a firma di Giuliano Mandolesi "Caos per la compliance sul Pos", ha descritto le difficoltà riscontrate dai titolari di attività economiche: "La modalità scelta di spacchettare mensilmente le operazioni e le relative segnalazioni di inconguenze rende infatti difficili le verifiche anche in assenza di errori da parte da parte dell'amministrazione finanziaria soprattutto nei casi di compliance riferite a contribuenti in contabilità semplificata che non hanno l'obbligo di contabilizzare incassi e pagamenti. Con la duplicazione/triplicazione delle transazioni i controlli già difficili diventano diabolici."
“Non sappiamo se l’errore di fondo sia attribuibile agli istituti di credito e agli altri intermediari finanziari oppure all’Agenzia delle Entrate, certo è che la situazione” ha affermato Marco Cuchel, Presidente dell’ANC, “è oramai insostenibile, con contribuenti disorientati e preoccupati, e con i commercialisti chiamati a gestire le comunicazioni, sostenendo un aggravio di lavoro per ricostruire una mole di dati non indifferente, e sperare di riuscire presso gli uffici dell’Amministrazione Finanziaria a risolvere la pratica”.
“Questa estate, alla notizia dell’avvio da parte dell’Agenzia delle Entrate di controlli incrociati automatizzati contro l’evasione” afferma Cuchel “avevamo espresso forte preoccupazione nei riguardi di controlli basati esclusivamente su algoritmi senza un’analisi preventiva accurata dei dati ai fini dell’attività accertativa. Considerata la situazione alla quale assistiamo, la preoccupazione espressa purtroppo si è dimostrata pienamente fondata”.
L'Agenzia ha dichiarato che, nei prossimi giorni, invierà ai contribuenti coinvolti una comunicazione di annullamento delle lettere di compliance che riportano dati sbagliati. Prima di regolarizzare la violazione contestata, ricorrendo al ravvedimento operoso, si può attendere innanzitutto tale comunicazione.
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