ASD: regime agevolato precluso in assenza di dichiarazione

L’accesso al regime agevolato previsto dalla Legge n. 398/1991 deve ritenersi precluso per le Associazioni sportive dilettantistiche (ASD) che non presentano il modello dichiarativo. Il principio è stato affermato dalla Corte di Cassazione con la recente ordinanza 9973, pubblicata il 14 aprile 2023.

La fattispecie analizzata dai Giudici di Piazza Cavour riguarda la possibilità per l’ente di beneficiare del regime forfetario ai fini Ires e IVA ex Legge n. 398/1991, pur in assenza di dichiarazione, al sussistere di tutti i requisiti sostanziali richiesti dalla norma ed in assenza di debito fiscale.

Si ricorda che ai fini dell’applicazione della Legge n. 398/1991 è necessario il rispetto di alcuni presupposti quantitativi in termini di proventi commerciali. Infatti, l’applicazione del regime forfettario richiede che i proventi non siano superiori al limite annuale, ragguagliato ad anno, pari a 400.000 euro. È importante sottolineare come il superamento dei limiti quantitativi previsti non determini un cambio di regime retroattivo fino all’inizio del periodo d’imposta, bensì un cambio di regime con effetto dal mese successivo a quello in cui il limite è superato.

Sul punto la Cassazione ricorda però che la presentazione della dichiarazione dei redditi rappresenta un obbligo cui il contribuente è tenuto ad adempiere anche ove non abbia conseguito alcun debito d’imposta, pena l’impossibilità di accedere al regime fiscale di favore. Tale posizione è senz’altro condivisibile in quanto la mancata comunicazione dei ricavi conseguiti dall’ASD preclude la determinazione delle relative imposte e con ciò anche la possibilità di accedere al regime forfetario. L’orientamento della giurisprudenza si allinea per altro a quello sostenuto dall’Amministrazione finanziaria secondo cui il mero esercizio di un’attività commerciale determina l’obbligo di presentazione della dichiarazione, ancorché in assenza di debito d’imposta (cfr. Risposta ad interpello n. 312/E/2022).

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