Innalzata la soglia per l’accesso al regime forfettario: che passa da 65.000 euro a 85.000 euro, indipendentemente dall’attività esercitata. Il nuovo limite di ricavi/compensi, che va ragguagliato in caso di attività iniziata in corso di anno, deve essere verificato rispetto all’anno precedente all’applicazione del regime forfetario; ad esempio, il contribuente che nel 2022 ha sforato la vecchia soglia di 65.000 euro ma non la nuova di 85.000 euro, può permanere nel regime forfetario.
L’aumento della soglia di fatturato è soggetto a un’autorizzazione comunitaria che il Governo conta di definire in tempi brevi dopo aver avviato le pratiche nelle scorse settimane. Sempre per le regole comunitarie è rimandato l’incremento a 100.000 euro a partire dal 2025. Per chi supera tale limite, è previsto il ritorno immediato in corso d’anno al regime ordinario, sia in termini di aliquota (IRPEF progressiva, addizionali, IRAP e IVA) sia per gli obblighi adempimentali e fatturazione.
Nessuna tassa piatta incrementale per i lavoratori dipendenti.
Per i lavoratori autonomi che non aderiscono al forfait perché giudicano più conveniente il regime ordinario, spetta una flat tax incrementale, che però sarà limitata ai redditi fino a 40.000 euro all’anno che registrano un aumento superiore al 5%. Il confronto andrà fatto fra il reddito 2022 e il maggiore dei 3 anni precedenti.
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