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Le scritture contabili dell'amministrazione del personale

Le scritture contabili dell'amministrazione del personale - 22. I pignoramenti della retribuzione

di Francesco Geria - LaborTre Studio Associato | 27 Gennaio 2020
Le scritture contabili dell'amministrazione del personale - 22. I pignoramenti della retribuzione

L’eventuale creditore del lavoratore (es. banca, agenzia delle entrate, ex coniuge, ecc.), al fine di ottenere il pagamento, ove il medesimo non vi provveda in maniera spontanea, dopo aver ottenuto un titolo esecutivo (sentenza di condanna, decreto ingiuntivo, ecc.), può procedere all’espropriazione forzata dei beni appartenenti al lavoratore stesso.
Pertanto l’espropriazione avviene tramite l’atto di pignoramento, ossia per mezzo dell’ingiunzione notificata dall’ufficiale giudiziario al debitore affinché quest’ultimo si astenga dal compiere qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni assoggettati ad esecuzione.
Vogliamo qui analizzare gli aspetti giuridici e i riflessi del pignoramento nella gestione amministrativa e contabile delle scritture del personale.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il pignoramento disciplinato dall'art. 491 ss. c.p.c. tutela i crediti e può coinvolgere anche crediti del debitore presso terzi. L'art. 545 c.p.c. regola l'impignorabilità di alcuni crediti, con specifiche limitazioni e obblighi per il datore di lavoro in caso di pignoramento della retribuzione del dipendente. La Legge n. 449/1997 prevede la ritenuta d’acconto del 20% in caso di pignoramento presso terzi sostituti d’imposta, con relativi adempimenti contabili e fiscali.