Il ravvedimento operoso - 3. Ravvedimento imposta sul valore aggiunto

Per i versamenti IVA effettuati con ritardo non superiore a 15 giorni, la misura della sanzione è differenziata a seconda del momento in cui viene sanata la posizione. Utilizzando il ravvedimento, per i versamenti effettuati con ritardo superiore a 15 giorni, ma entro 30 giorni, la sanzione è pari all’1,25% (1,5% per le violazioni commesse fino al 31 agosto 2024). Se il ritardo supera 30 giorni, ma non 90 giorni, la sanzione è pari all’1,39% (1,67% per le violazioni commesse fino al 31 agosto 2024). Per i versamenti effettuati entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione ovvero entro un anno dall’omissione o dall’errore, se non è prevista una dichiarazione periodica, la sanzione è pari al 3,75%. Per i versamenti effettuati oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione ovvero oltre un anno dall’omissione o dall’errore, se non è prevista una dichiarazione periodica, la sanzione è pari al 3,57%. Per le violazioni commesse entro il 31 agosto 2024 e sanate entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione ovvero entro due anni dall’omissione o dall’errore, se non è prevista una dichiarazione periodica, la sanzione è pari al 4,29%. Per i versamenti effettuati oltre tale termine, la sanzione è pari al 5%. Oltre a quanto detto, a seguito della riforma delle sanzioni (D.Lgs. n. 87/2024, sono previste nuove ipotesi di ravvedimento per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024. Il ravvedimento operoso trova applicazione anche in caso di omesso o carente versamento dell’acconto IVA.