Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di giurisprudenza 11 luglio 2025, n. 761

di Fabio Pace | 11 Luglio 2025
Rassegna di giurisprudenza 11 luglio 2025, n. 761

Una società sostiene che la disciplina CFC non si applica all'ipotesi di attrazione di redditi di fonte estera verso l'Italia, tanto più se il reddito si è formato all'estero prima dell'acquisizione della partecipazione nella società estera. Presupposto è il trasferimento all'estero (in paradisi fiscali) di redditi prodotti in Italia.
Ai sensi dell'art. 167 del TUIR, i redditi della controlled foreign company vanno imputati al socio residente nel momento in cui sono conseguiti; è, pertanto, indispensabile, ai fini della tassazione del reddito in capo al socio residente, verificare se, al momento del conseguimento del reddito da parte della CFC, il socio residente avesse già acquisito la partecipazione nella controllata.
La ratio della normativa antielusiva di cui all'art. 167 del TUIR in tema di CFC è contrastare i fenomeni di delocalizzazione all'estero di imprese nazionali, assumendosi che gli utili prodotti da parte di società non residenti, poste in Stati o territori a fiscalità privilegiata vengano imputati al partecipante italiano, come se la società fosse una società di persone trasparente (Cass. 7 dicembre 2022, n. 36050).
La norma prevede un regime di tassazione per trasparenza dei redditi localizzati, con imponibilità ai soggetti residenti in Italia degli utili prodotti dalle società controllate estere, localizzate in Paesi a regime fiscale privilegiato o a ridotta tassazione, indipendentemente dall'effettiva distribuzione degli utili in forma di dividendi (Cass. 11 maggio 2020, n. 8715).
Anche nelle società di persone l’imputazione per trasparenza del reddito societario opera solo con riferimento a chi è socio al momento dell'approvazione del rendiconto; secondo i principi civilistici, il diritto agli utili nelle società di persone matura solo con l'approvazione del rendiconto (Cass. 31 ottobre 2018, n. 27830).
Nelle società di capitali, l'imputazione degli utili va effettuata in capo a coloro che rivestono la qualità di socio al 31 dicembre del periodo d’imposta accertato, quando il risultato economico è conosciuto dai soci ed è possibile quantificare l'entità degli utili (Cass. 7 luglio 2022, n. 21487).

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
La disciplina CFC non si applica all'attrazione di redditi esteri in Italia se il reddito si è formato all'estero prima dell'acquisizione della partecipazione nella società estera.