Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di giurisprudenza 30 maggio 2025, n. 755

di Fabio Pace | 30 Maggio 2025
Rassegna di giurisprudenza 30 maggio 2025, n. 755

Secondo l’Agenzia, si deve considerare se l'accertamento si fonda su numerose incongruenze che denotino irregolare tenuta della contabilità, contabilizzazione di passività inesistenti e mancata prova di pagamenti.
Nell’accertamento analitico-induttivo ex art. 39, primo comma, lett. d), del D.P.R. n. 600/1973, l'A.F., in presenza di contabilità formalmente regolare, ma intrinsecamente inattendibile, può desumere in via induttiva, in base a presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti, il reddito del contribuente, utilizzando le incongruenze tra ricavi, compensi e corrispettivi dichiarati e quelli desumibili dalle condizioni di esercizio della specifica attività svolta, incombendo su quest'ultimo l'onere di fornire la prova contraria e dimostrare la correttezza delle proprie dichiarazioni (Cass. ord. 5 dicembre 2022, n. 35713).
L'incompletezza, la falsità o l'inesattezza degli elementi indicati nella dichiarazione e nei relativi allegati possono risultare dal controllo della completezza, esattezza e veridicità delle registrazioni contabili, sulla scorta delle fatture e degli altri atti e documenti relativi all'impresa, nonché dei dati e delle notizie raccolti dall'Ufficio nei modi previsti, tra i quali le risposte ai questionari relativi a dati e notizie di carattere specifico rilevanti ai fini dell'accertamento nei confronti loro e di altri contribuenti con i quali abbiano intrattenuto rapporti, con invito a restituirli compilati e firmati (art. 32, primo comma, n. 4, del D.P.R. n. 600/1973).
Nella specie, l'inattendibilità contabile si fondava sul rilevo che il conto debiti verso fornitori mostrava debiti remoti, mentre la prassi commerciale prevede l'estinzione in tempi ridotti (a 30, 90 o 120 giorni) ed è stata confermata dalla discrepanza tra i debiti in contabilità e quelli dichiarati dai fornitori per un importo elevato.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
L'Agenzia può desumere il reddito del contribuente in base a presunzioni gravi, precise e concordanti, usando le incongruenze tra ricavi dichiarati e quelli desumibili dalle condizioni di esercizio.