Rassegna di giurisprudenza 21 febbraio 2025, n. 741

Si discute se sussista causa di forza maggiore, che renda impossibile rivendere l'immobile nel triennio previsto dalla norma, dovuta a domanda giudiziale di simulazione e revoca relativa all'atto di acquisto del contribuente e del suo dante causa, trascritta nei pubblici registri.
In tema di imposta di registro, la situazione di forza maggiore sopravvenuta, tale da giustificare la mancata rivendita dell'immobile nel triennio ex art. 1, sesto periodo, della Tariffa, p. I, allegata al TUR, è ravvisabile a fronte di impedimento oggettivo caratterizzato dalla non imputabilità (nel senso dell’indipendenza dalla volontà del contribuente), anche a titolo di colpa, inevitabilità e imprevedibilità dell'evento, sicché è configurabile nel caso in cui la rivendita sia stata impedita dall'avvenuta trascrizione di una domanda di simulazione e di revocatoria avente a oggetto l'immobile nei confronti del dante causa del contribuente.
La situazione di forza maggiore sopravvenuta rispetto alla stipula è ravvisabile a fronte di impedimento oggettivo caratterizzato dalla non imputabilità, anche per colpa, inevitabilità e imprevedibilità dell'evento (Cass., Sez. 6-5, ord. 23 gennaio 2018, n. 1588; Cass., Sez. 6-5, ord. 8 novembre 2019, n. 28838). La causa di forza maggiore idonea a impedire la decadenza dell'acquirente che non abbia rivenduto l'immobile entro 3 anni dall'acquisto, deve essere sopravvenuta, imprevedibile e a lui non addebitabile (Cass., Sez. 5, sent. 24 giugno 2016, n. 13148; Cass., Sez. 6-5, ord. 12 luglio 2017, n. 17225; Sez. U, sent. 23 aprile 2020, n. 8094).
Nella specie, da un lato, l'evento era sopravvenuto e non era prevedibile né addebitabile al contribuente e, dall'altro, non poteva esigersi dallo stesso una condotta consistente nell'alienare a un prezzo vile l'immobile nel triennio pur in pendenza di una domanda giudiziale di simulazione e di revocatoria trascritta.