Un contribuente assume che a un suolo inserito in zona H - sottozona della zona F - non debba applicarsi alcuna ritenuta, prevista solo in caso di espropriazione di terreni rientranti nelle zone omogenee A, B, C, D.
In tema di redditi diversi, il presupposto impositivo di cui all'art. 35 t.u. espr., ai fini dell'assoggettabilità a tassazione delle plusvalenze conseguenti alla percezione di indennità di occupazione o di esproprio, è costituito dalla collocazione dei suoli nelle zone omogenee di tipo A, B, C e D, come definite dagli strumenti urbanistici, anche in caso di procedure volte alla realizzazione di opere pubbliche.
Non è ragionevole la divaricazione fra interventi destinati a opere pubbliche e infrastrutture da un lato e gli altri considerati nella norma, posto che il regime della plusvalenza non ha ragione di non essere uniforme nei due casi considerati, dal momento che esso inerisce alla capacità contributiva e colpisce l'aumento di ricchezza, sempre e comunque verificatosi in ciascuna delle ipotesi in cui il procedimento suddetto può atteggiarsi e concludersi, quale che sia la destinazione dell'intervento (Cass. 19 agosto 2004, n. 16231).
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