E’ eccepita illegittimità degli avvisi di accertamento, non essendo stati notificati né allegati i PVC richiamati, elevati nei confronti di terzi. Si censura anche la violazione del diritto al contraddittorio endoprocedimentale.
In materia di contestazioni di tipo anti-elusivo - anche se non riconducibili alle ipotesi contemplate dall'art. 37-bis del D.P.R. n. 600/1973 - in considerazione delle peculiarità dell'accertamento delle fattispecie elusive e del ruolo decisivo che in esso possono svolgere gli elementi forniti dal contribuente, l'art. 37-bis, quarto comma , del D.P.R. n. 600/1973, impone il contraddittorio preventivo, essendo l'A.F. tenuta, a pena di nullità dell'atto impositivo, a richiedere chiarimenti al contribuente e a osservare il termine dilatorio di 60 giorni, decorrente della data di ricezione della richiesta, prima di emettere l'avviso di accertamento.
Solo per i tributi armonizzati l'A.F. ha un obbligo generale di contraddittorio endoprocedimentale, la cui violazione comporta l'invalidità dell'atto, purché il contribuente abbia enunciato le ragioni che avrebbe potuto fare valere e non abbia proposto un'opposizione meramente pretestuosa, mentre per quelli non armonizzati non è rinvenibile un analogo generalizzato vincolo (Sez. U, 9 dicembre 2015, n. 24823). L'obbligo del contraddittorio endoprocedimentale è stato escluso, relativamente ai tributi non armonizzati, solo per gli accertamenti a tavolino, cioè derivanti da verifiche effettuate presso la sede dell'Ufficio, in base alle notizie acquisite da altre PA, da terzi o dal contribuente, in conseguenza della compilazione di questionari o in sede di colloquio (Cass. ord. 17 gennaio 2018, n. 998; Cass., Sez. 5, sent. 15 gennaio 2019, n. 701).
L'art. 37-bis, quarto e quinto comma, del D.P.R. n. 600/1973, prevede un rigoroso procedimento di instaurazione del contraddittorio, caratterizzato da scansioni predeterminate, in cui, a pena di nullità, l'avviso va emanato previa richiesta di chiarimenti al contribuente e va motivato in relazione alle giustificazioni fornite, sicché, concorrendo tale richiesta alla valutazione del fine elusivo dell'operazione, non sono equipollenti l'attività dei verbalizzanti e le eventuali dichiarazioni del contribuente in sede di verifica (Cass., Sez. 5, ord. 14 febbraio 2023, n. 4631; Cass., 28 novembre 2018, n. 30770; Cass. 16 gennaio 2015, n. 693).
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