Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di giurisprudenza 20 ottobre 2023, n. 673

di Fabio Pace | 20 Ottobre 2023
Rassegna di giurisprudenza 20 ottobre 2023, n. 673

Il caso riguarda un accesso domiciliare ritenuto illegittimo perché la preventiva autorizzazione del P.M. era priva di motivazione, in quanto si limitava a richiamare una nota della GdF.
L'autorizzazione del Procuratore della Repubblica all'accesso domiciliare, prevista, in presenza di gravi indizi di violazioni di norme tributarie, dall’art. 52, secondo comma, del D.P.R. n. 633/1972, in materia di IVA (applicabile alle imposte dirette ex art. 33 del D.P.R. n. 600/1973), costituisce un provvedimento amministrativo, che si inserisce nella fase preliminare del procedimento di formazione dell'atto impositivo e ha lo scopo di verificare che gli elementi offerti dall'Ufficio o dalla Gdf siano consistenti e idonei a integrare gravi indizi (Cass. Sez. U, sent. 21 novembre 2002, n. 16424; Cass. Sez. 5, ord. 11 ottobre 2017, n. 23824).
Il giudice tributario, in caso di contestazione di pretesa impositiva basata sui risultati dell'accesso domiciliare, può essere chiamato a controllare l'esistenza del decreto del P.M. e la presenza in esso dei requisiti; nel valutare la legittimità dell’autorizzazione, terrà conto, quanto al requisito motivazionale, che l'apprezzamento della gravità degli indizi è esternabile anche sinteticamente o indirettamente, con riferimento ai dati allegati dall'autorità richiedente (Cass., SS.UU., sent. 21 novembre 2002, n. 16424).
Nella specie, nella missiva della GdF tesa a richiedere l'autorizzazione era fatto rimando a elementi in possesso del reparto come gravi indizi di violazioni alle norme tributarie; tale laconica e assertiva indicazione non soddisfa il requisito della motivazione come prescritto ex lege.
L'obbligo motivazionale deve ritenersi assolto nel caso in cui risultino indicate la nota e l'autorità richiedente, con la specificazione che il provvedimento trova causa e giustificazione nell'esistenza di gravi indizi di violazione della legge fiscale, la cui valutazione deve essere effettuata ex ante con prudente apprezzamento.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un accesso domiciliare è stato giudicato illegittimo perché mancava di motivazione, violando l'art. 52 del D.P.R. n. 633/1972 in materia di IVA e delle imposte dirette.