Rassegna di giurisprudenza 29 settembre 2023, n. 670

L’Agenzia contesta che il contribuente, per compensare un debito, abbia utilizzato un credito d'imposta (rispondente alla riduzione delle accise sul gasolio da autotrasporto) mai maturato, in ragione dell'omesso adempimento agli obblighi dichiarativi prescritti a pena di decadenza dal conseguimento del beneficio.
In tema di accise, la presentazione periodica della dichiarazione prescritta dall’art. 3 del D.P.R. n. 277/2000 costituisce condizione formale ed essenziale per il riconoscimento del beneficio previsto dall'art. 1 della medesima disciplina, così che, nel caso di omessa presentazione, la compensazione, eventualmente e ugualmente operata dal contribuente, di un debito, anche non di natura fiscale o di altra P.A., con un presunto credito d'imposta non dichiarato, importa l'utilizzo di un beneficio mai maturato.
Il legislatore, in tema di accise sui carburanti da autotrazione, ha riconosciuto benefici fiscali agli esercenti attività di autotrasporto, nell'osservanza, tuttavia, di specifiche prescrizioni, prima di tutto della presentazione periodica della dichiarazione prevista dall'art. 3 cit. Si tratta di una prescrizione non formale, poiché strumento di controllo sul corretto utilizzo dei crediti e, prima ancora, sulla verifica della loro esistenza. La sua omissione impedisce l'applicazione dei benefici fiscali e l'insorgenza del credito d'imposta.
Nella specie, il contribuente ha omesso di presentare la dichiarazione. Egli ha compensato un debito previdenziale con il credito fiscale derivato dai benefici fiscali sulle accise per gasolio, senza che quel credito fosse mai insorto per l'omesso adempimento agli obblighi di presentazione della dichiarazione.