Rassegna di giurisprudenza 22 settembre 2023, n. 669

L'Ufficio contesta l'esenzione da accise dei prodotti energetici utilizzati per la produzione di elettricità nel periodo in cui la direttiva che impone tale regime non era ancora stata resa esecutiva in Italia.
In tema di accise per consumo di gas naturale, utilizzato per la produzione di energia elettrica, l’art. 8, comma 5, della legge n. 448/1998, e i suoi decreti applicativi, nonché tutta la disciplina interna vigente in epoca anteriore all'entrata in vigore del D.Lgs. n. 26/2007, con cui è stata tardivamente recepita dallo Stato italiano la Dir. n. 2003/96/CE, riconosciuta comunque come auto-esecutiva e regolante il regime di esenzione dalle accise sul gas naturale, si pone in contrasto con la direttiva medesima e va disapplicata.
L'art. 14. n. 1, lett. a), della Dir. CE n. 2003/96, che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità, là dove dispone l'esenzione dei prodotti energetici utilizzati per la produzione di elettricità dalla tassazione prevista da tale direttiva, ha natura "self executing" e può, quindi, essere direttamente applicato una volta che sia inutilmente scaduto il termine prescritto per il recepimento (31 dicembre 2003), senza che possa, in contrario, valere l'espressa previsione del potere degli Stati membri di tassare questi prodotti per motivi di politica ambientale, avendo la CGUE precisato che tale previsione non esclude il carattere incondizionato dell'obbligo di esenzione fiscale. Di conseguenza, per il periodo in cui la direttiva non sia stata recepita, i prodotti sono esenti da tassazione e non sono soggetti ad accisa, come invece previsto dall’art. 21, comma 5, del D.Lgs. n. 504/1995, che va disapplicato per contrarietà alla norma comunitaria (Cass., 13 febbraio 2009, n. 3553; Cass., 8 luglio 2021, n. 19398; 28 febbraio 2019, n. 5956).