Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di giurisprudenza 26 maggio 2023, n. 654

di Fabio Pace | 26 Maggio 2023
Rassegna di giurisprudenza 26 maggio 2023, n. 654

Si contesta l’utilizzo di documentazione disconosciuta, su cui era stata presentata istanza di verificazione.
Un contribuente, a fronte della produzione di contratti preliminari, ha formalmente disconosciuto il testo del documento e le sottoscrizioni attribuitegli e l'Agenzia ha avanzato istanza di verificazione giudiziale.
Nel processo tributario, in forza del rinvio operato dall’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 546/1992, alle norme del c.p.c., trova applicazione l'istituto di cui agli artt. 214ss. c.p.c., con la conseguenza che, una volta avvenuto il disconoscimento della scrittura privata prodotta in giudizio, ove non sia raggiunta la prova della sua provenienza dalla parte che l'ha disconosciuta, il documento è inutilizzabile ai fini della decisione anche quale fonte di indizi, potendo, peraltro, la parte interessata dare prova del suo contenuto con i mezzi ordinari, nei limiti della loro ammissibilità (Cass., sez. 5, 27 gennaio 2022, n. 2397; ord. 17 maggio 2019, n. 13333).

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il contribuente contesta l'utilizzo di documentazione disconosciuta, richiedendo una verifica giudiziale. La legge prevede che, in assenza di prova della provenienza del documento, questo non può essere utilizzato come fonte di indizi.