
Secondo la Corte di Cassazione la reiterata inattività di una società, se frutto di scelte imprenditoriali, non esime dalla dichiarazione dei ricavi e redditi minimi individuati dallo specifico regime delle società di comodo (art. 30, Legge n. 724/1994). È quanto recentemente deciso con l’ordinanza n. 24732 del 7 settembre scorso dai giudici di piazza Cavour. La decisione in commento segue un filone costante e consolidato dei giudici di legittimità che ritengono insuperabili le presunzioni previste dalla disciplina delle società non operative in assenza di elementi oggettivi che hanno impedito il conseguimento dei ricavi e dei redditi minimi.

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